Il nostro torrefattore Leonardo, durante la tostatura del caffè, mentre indossa le cuffie otoprotettore, un dispositivo di protezione individuale (DPI) studiato appositamente per proteggere l'apparato uditivo dal rumore.
Il nostro torrefattore Leonardo, durante la tostatura del caffè, mentre indossa le cuffie otoprotettore, un dispositivo di protezione individuale (DPI) studiato appositamente per proteggere l'apparato uditivo dal rumore. - © Fabio Arangio
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Salute e sicurezza sul lavoro nelle torrefazioni di caffè

La sicurezza nei luoghi di lavoro rappresenta un tema di fondamentale importanza, soprattutto nei contesti produttivi - come una torrefazione - dove si utilizzano macchinari, si movimentano carichi e si è esposti a fonti di calore e polveri.

Le torrefazioni di caffè rientrano tra le attività che richiedono una particolare attenzione alla gestione dei rischi, alla prevenzione degli infortuni e alla tutela della salute dei lavoratori.

Riferimento normativo italiano

Il riferimento normativo principale in Italia è il Decreto Legislativo 81/2008, noto anche come Testo Unico sulla Salute e Sicurezza sul Lavoro, che stabilisce obblighi, responsabilità e misure preventive per garantire ambienti di lavoro sicuri.

Nello specifico ecco come si applicano questi principi a una torrefazione di caffè come la nostra.

1. Valutazione dei rischi specifici

Secondo l'art. 17 del D.Lgs. 81/08, il datore di lavoro ha l'obbligo di effettuare una valutazione dei rischi che tenga conto delle caratteristiche specifiche del ciclo produttivo della torrefazione, come ad esempio:

  • esposizione a temperature elevate durante la tostatura del caffè;
  • rischio di incendio dovuto alla presenza di polveri combustibili e apparecchiature ad alta temperatura;
  • movimentazione manuale di sacchi di caffè crudo;
  • esposizione a polveri sottili, che possono influire negativamente sull'apparato respiratorio;
  • rischio di rumore generato da impianti e macchinari;
  • utilizzo di sostanze detergenti per la pulizia dei macchinari.

Tali rischi devono essere descritti e analizzati nel Documento di Valutazione dei Rischi (DVR, art. 18).

2. Adozione di misure di prevenzione e protezione

In base agli articoli 15 e 18 del decreto, il datore di lavoro è tenuto a predisporre misure tecniche, organizzative e procedurali per ridurre i rischi.

Alcune buone pratiche includono:

  • installazione di sistemi di aspirazione per la rimozione delle polveri;
  • presenza di estintori e impianti antincendio adeguati, con verifiche periodiche;
  • uso di dispositivi di protezione individuale (DPI) come guanti termoresistenti, mascherine antipolvere e cuffie antirumore;
  • manutenzione regolare dei macchinari di tostatura e confezionamento;
  • segnaletica di sicurezza ben visibile nelle aree di pericolo;
  • procedure di lavoro standardizzate e sicure per ogni fase del processo.

3. Formazione e informazione del personale

Come stabilito all'art. 20 e 37, tutti i lavoratori devono ricevere formazione specifica e aggiornata sui rischi legati alle attività svolte e sulle misure di prevenzione adottate. Nella torrefazione, è opportuno prevedere:

  • corsi formativi sull'uso sicuro dei macchinari;
  • formazione antincendio e primo soccorso;
  • aggiornamenti periodici in caso di modifiche agli impianti o ai processi produttivi.

È essenziale che i lavoratori siano anche informati sui contenuti del DVR, sui DPI da utilizzare e sulle procedure di emergenza.

4. Partecipazione dei lavoratori

Ai sensi dell'art. 21, i lavoratori devono essere coinvolti attivamente nella gestione della sicurezza. In particolare, possono eleggere un Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS), che ha il compito di:

  • collaborare con il datore di lavoro nella valutazione dei rischi;
  • essere consultato su misure preventive e protettive;
  • promuovere la cultura della sicurezza tra i colleghi.

5. Sorveglianza sanitaria

L'art. 26 prevede che, ove necessario, il datore di lavoro garantisca la sorveglianza sanitaria dei lavoratori esposti a rischi per la salute, come l'inalazione di polveri o l'esposizione prolungata al calore. Il medico competente stabilisce la frequenza e il contenuto delle visite mediche.

6. Procedure di emergenza

Come indicato nell'art. 25, ogni torrefazione deve essere dotata di procedure di emergenza ben definite, che includano:

  • evacuazione in caso di incendio o incidente;
  • utilizzo corretto degli estintori;
  • gestione del primo soccorso in attesa dei soccorsi esterni.

Queste procedure devono essere note a tutto il personale, attraverso formazione specifica e prove di evacuazione periodiche.

7. Sanzioni in caso di inadempienza

In caso di mancato rispetto delle norme del D.Lgs. 81/2008, l'art. 37 prevede sanzioni amministrative e penali per il datore di lavoro.

Queste possono includere:

  • multe salate;
  • sospensione dell'attività;
  • nei casi più gravi, procedimenti penali.

L'importanza di assimilare la legge come cultura aziendale

Applicare correttamente il D.Lgs. 81/2008 in una torrefazione non è solo un obbligo normativo, ma un investimento in qualità del lavoro, benessere del personale e continuità aziendale.

Le buone pratiche in materia di sicurezza aiutano a prevenire incidenti, ridurre le malattie professionali e migliorare l'efficienza produttiva. Un ambiente sicuro è anche un ambiente più sereno, in cui lavorare con passione… e magari con il profumo del nostro caffè appena tostato.

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