
di Fabio Arangio
L'impatto dei dazi americani sul mercato e il prezzo del caffè
Viviamo tempi strani, dove tante certezze e teorie economiche sono state rimesse in discussione e una turbolenza politica ormai quasi globale rende i mercati instabili e i prezzi dei beni di consumo spesso imprevedibili.
Il caffè, una bevanda popolare, un tempo a prezzo popolare
Il caffè rappresenta una delle bevande più consumate al mondo, con oltre 2 miliardi di tazze bevute quotidianamente. In Italia, questa bevanda è parte integrante della cultura nazionale. Nel 2024 il prezzo medio di una tazzina al bar ha raggiunto 1,21 euro, +18 per cento dal 2021, quotando la spesa complessiva degli italiani per il caffè espresso a 7,26 miliardi di euro.
Oggi, soprattutto nei centri storici delle città, è facile consumare al banco un espresso per 1,50 euro. Ma per dirla tutta, lo scorso fine settimana mi è capitato di prendere un caffè semplice a 2 euro.
La lunga e affascinante filiera del caffè
Dietro ogni tazzina si nasconde una complessa filiera globale che parte dalle piantagioni di Brasile, Colombia, Vietnam ed Etiopia per arrivare alle torrefazioni di tutto il mondo. Questa interdipendenza economica rende il mercato del caffè particolarmente vulnerabile a shock esterni, dalle variazioni climatiche alle tensioni geopolitiche.
L'escalation dei prezzi del caffè verde: clima, pandemia e instabilità geopolitica
Come abbiamo trattato nell'articolo Aumento del prezzo del caffè verde e dei costi di approvvigionamento, gli ultimi anni hanno segnato un periodo di turbolenza senza precedenti per il mercato del caffè verde. I dati mostrano un'escalation drammatica.
I dati sul prezzo del caffè negli ultimi 5 anni
Il prezzo, che nel 2020 si aggirava intorno ai 1.200 dollari per tonnellata, è salito nel 2024 a circa 4.195 dollari per tonnellata, segnando un incremento di oltre il 90% in soli due anni. Secondo altre fonti, il prezzo ha superato i 5.000 dollari per tonnellata, segnando un incremento di oltre il 400% rispetto ai livelli pre-pandemici.
Nel solo 2024 il prezzo medio è cresciuto del 70%. Nei primi 40 giorni del 2025 ha superato ogni livello precedente, aumentando per più del 30%, e superando l'asticella dei 440US$c/libbra, ovvero più del doppio dei 186.75US$c/libbra del gennaio 2024.
Un aumento dei costi multifattoriale
Le cause di questa impennata sono molteplici e interconnesse. I cambiamenti climatici hanno colpito duramente le principali regioni produttrici, con siccità prolungate in Brasile e condizioni meteorologiche avverse in Colombia e Vietnam.
La pandemia di COVID-19 ha ulteriormente complicato la situazione, interrompendo le catene di approvvigionamento globali e riducendo la forza lavoro nelle piantagioni.
A questi fattori si sono aggiunte le tensioni geopolitiche nel Mar Rosso e nello Stretto di Suez, che hanno rallentato i flussi di approvvigionamento e aumentato significativamente i costi di trasporto. Questi colli di bottiglia logistici hanno creato un effetto domino, con maggiori premi assicurativi dovuti ai rischi di mancata consegna, contribuendo all'aumento complessivo dei costi di importazione del caffè.
La minaccia dei dazi americani
Nel 2025, l'amministrazione del Presidente statunitense Trump ha minacciato e introdotto una nuova serie di misure protezionistiche che stanno rivoluzionando gli equilibri commerciali internazionali.
I dazi USA nei confronti di Brasile e Colombia
A partire dal 5 aprile 2025, Brasile e Colombia, che forniscono la stragrande maggioranza del caffè arabica servito nelle caffetterie statunitensi, sono stati soggetti a una tariffa di base del 10%. Tuttavia, la situazione si è ulteriormente aggravata con l'introduzione di dazi punitivi del 50% sui prodotti brasiliani, incluso il caffè, per ragioni di politica estera.
I dazi USA per l'Unione Europea (UE)
Questa politica commerciale aggressiva si inserisce in un contesto più ampio di escalation daziaria. I dazi per i prodotti dell'Unione europea sono stati fissati al 15%, mentre per India e Brasile si applicano tariffe del 50%. Le ripercussioni non si limitano al mercato statunitense, creando un clima di incertezza che si riflette sui mercati finanziari e sulle decisioni di investimento delle aziende.
Il potenziale danno dei dazi per le torrefazioni italiane
L'industria del caffè italiana, fortemente orientata all'export, si trova particolarmente esposta. L'allarme lanciato da Giuseppe Lavazza, presidente dell'azienda di famiglia, evidenzia come anche i leader del settore riconoscano la gravità della situazione. Le proiezioni indicano che i dazi potrebbero causare significativi aumenti dei prezzi, con inevitabili ripercussioni sui mercati globali.
Incertezza dilagante tra annunci e controannunci
Gli ultimi mesi hanno visto un susseguirsi di annunci e controannunci che hanno mantenuto alta la tensione. L'incertezza politica e commerciale sta spingendo molte aziende a rivedere le proprie strategie di approvvigionamento e distribuzione, con Lavazza che sta "accelerando il piano di investimenti negli USA per raddoppiare la produzione" come strategia difensiva.
Strategie di mitigazione per le aziende torrefattrici
Di fronte a questo scenario complesso, le aziende del settore caffè stanno adottando diverse strategie per limitare l'impatto sui propri bilanci e sui consumatori finali.
- Diversificazione geografica della produzione: Alcune aziende stanno valutando la delocalizzazione di parte della produzione. Alcune aziende italiane potrebbero spostarsi, ma i costi sono alti e i tempi lunghi se non si ha già un impianto attivo. Questa strategia, seppur costosa, può offrire protezione nel medio-lungo termine dai dazi commerciali.
- Hedging e contratti a termine: Per proteggersi dalla volatilità dei prezzi delle materie prime, molte torrefazioni stanno incrementando l'uso di strumenti finanziari derivati e contratti di fornitura a lungo termine che permettono di fissare i prezzi in anticipo, riducendo l'esposizione alle fluttuazioni di mercato.
- Ottimizzazione della supply chain: Le aziende stanno rivedendo le proprie catene di approvvigionamento, cercando fornitori alternativi in paesi non soggetti ai dazi americani e investendo in tecnologie per migliorare l'efficienza logistica e ridurre i costi di trasporto.
- Innovazione di prodotto e differenziazione: Per mantenere i margini nonostante l'aumento dei costi, alcune aziende stanno puntando su prodotti a maggior valore aggiunto, come miscele premium, caffè di origine certificata e prodotti sostenibili che giustifichino prezzi più elevati presso i consumatori.
- Collaborazioni strategiche: La formazione di alleanze e partnership tra torrefattori può permettere di aumentare il potere contrattuale con i fornitori e di condividere i costi di investimento in nuove tecnologie e mercati.
- Comunicazione trasparente con i consumatori: Spiegare le ragioni degli aumenti di prezzo può aiutare a mantenere la fedeltà del cliente. Una comunicazione chiara sui fattori esterni che influenzano i costi può generare comprensione e accettazione da parte del mercato.
Il futuro del mercato del caffè dipenderà dalla capacità delle aziende di adattarsi rapidamente a questo nuovo scenario geopolitico ed economico. Mentre il prezzo del caffè è destinato a rimanere elevato nel 2025, le strategie di mitigazione adottate oggi determineranno quali aziende sapranno navigare con successo questa tempesta perfetta di fattori avversi.